George Harrison
George Harrison ha fatto parte del formidabile quartetto dei Beatles, dagli inizi fino al completo scioglimento del gruppo, rivestendo il ruolo di chitarrista solista. Dopo il 1970 e fino alla morte nel 2001 ha avuto un seguito da musicista e produttore cinematografico.
Il musicista nacque nel 1943, il 24 febbraio, anche se lui ha sempre affermato, salvo una smentita della sorella, di essere venuto al mondo il giorno precedente. L’estrazione sociale della famiglia era bassa, in quanto il padre faceva l’autista di autobus.
Ciò non allontanò George dalla passione per la musica e in particolare per le chitarre. La madre, conscia di questo, gliene comprò una di seconda mano nei mercati del porto cittadino. Durante il periodo adolescenziale si dilettò a suonare assieme al suo fratello maggiore nel gruppo Rebers.
George Harrison nei primi anni di successo dei Beatles
La conoscenza di Paul McCartney indusse lo stesso a presentarlo a John Lennon e a farlo entrare nel gruppo Quarrymen. Quando nel 1960 i Beatles si esibirono ad Amburgo fu costretto, probabilmente da una soffiata a scopi ritorsivi, a rimpatriare perché minorenne.
Nel periodo di massimo splendore del gruppo di Liverpool, non patì come Ringo Starr la grande notorietà del duo Lennon-McCartney. Tra le canzoni composte interamente da Harrison, nel primo successo della band, ricordiamo Don't Bother Me.
Dopo il 1965 George Harrison si mise ancora più in mostra e contribuì con pezzi come Here Comes the Sun o Something. Contemporaneamente cercò una nuova dimensione al di fuori dei Beatles, come dimostra la sua abilità nel suonare il sitar.
Dal 1970, anno del definitivo scioglimento dei Beatles, si esibì individualmente e nello stesso anno uscì il suo album All Things Must Pass. L’anno successivo fu protagonista del Concerto per il Bangladesh in favore dei profughi indiani. Nel 1973 fondò la Material World Charitable Foundation per le beneficenze nelle zone difficili del mondo.
La carriera dell’ex chitarrista dei Beatles continuò tra alti e bassi negli anni Ottanta e Novanta, dividendosi tra la musica e la produzione. Morì nel 2001 per un tumore al cervello. Le sue ceneri della cremazione furono sparse sulle acque del Gange, a testimoniare la sensibilità del musicista verso la religione indiana.
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